GIOVEDI’ 16/01/2025 – h18.00
c/o SPAM! – via Don Minzoni 34, Porcari (LU)

Dalia Khalife in I WOKE UP A SWEATY HUMAN

ALDES, in collaborazione con Orbita | Spellbound Centro Nazionale di Produzione della Danza di Roma, promuove un programma di sostegno e supporto rivolto ad artiste e artisti provenienti da Paesi coinvolti in emergenze sociali e in stato di guerra per costruire una rete di solidarietà e scambio culturale grazie al partenariato con l’organizzazione libanese Eternity / Beirut Physical Lab nell’ambito del progetto Solidarity in Motion.

E’ all’interno di questo progetto che l’artista Dalia Khalife, in residenza a SPAM!, presenterà giovedì 16 gennaio alle h18.00 una prova aperta della performance “I woke up a sweaty human”, parte di un progetto di ricerca e performance che esplora il sudore come condizione sociopolitica e paradossale, indagandone le implicazioni oltre il corpo fisico e integrando elementi tecnologici e simulazioni.

Alla fine della prova, che avrà una durata di circa 25 minuti, l’artista ha piacere di scambiare qualche parola con il pubblico presente.

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➤ ➤ ➤ POSTI LIMITATI (n. 30 max) NECESSARIA la PRENOTAZIONE da effettuare al link: https://forms.office.com/r/QT0pczezV0
La prenotazione è individuale ed è riservata a chi avrà già effettuato richiesta di tesseramento 2025 al link: https://forms.office.com/r/YJqfmhfK79

➤  ingresso: 3 euro
(+2 euro per eventuale tesseramento annuale a SPAM!)

per ulteriori info
info@spamweb.it
mob/whatsapp: 3483213504

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“I woke up a sweaty human” – prova aperta

La performance che Dalia Khalifé sta sviluppando esplora la natura multiforme del sudore, inteso come condizione socio-politica e paradossale, sullo sfondo del recente collasso economico del Libano. L’idea si è sviluppata a Beirut: di fronte alla scarsità di elettricità, è emersa una nuova forma di sudore: i generatori di corrente privati hanno dato origine a un “neo-clima” denso, pesante e grasso.
Come punto di partenza, Dalia osserva le manifestazioni delle crisi economiche e ambientali e le trasformazioni che esse comportano sul visibile e sull’invisibile, sugli esseri macro e micro e sul corpo. Che cos’è il sudore politico?
Il progetto esplora anche le possibilità al di là del corpo fisico, attraverso l’integrazione del corpo umano con la tecnologia e la simulazione quasi reale.
In questa prima iterazione della performance, l’artista imposta i suoi movimenti fisici sullo sfondo del suo avatar digitale a grandezza naturale (sudato), sollevando domande sui confini e sullo spazio liminale tra la forma umana e la sua simulazione.
Dalia Khalifé tesse un linguaggio coreografico a partire da un archivio corporeo, contemplando i luoghi più estremi in cui il corpo si spinge: estasi, abiezione, micro-aggressioni, immobilità.
La prima fase della ricerca è stata sostenuta dal Mophradat’s Grant for Artists Practice. La performance è stata presentata negli Emirati Arabi Uniti, in Libano e al Cairo. Essa fa parte del più ampio progetto “On Sweat”, sostenuto dal Cairo e da Pro Helvetia di Ginevra.

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Dalia Khalife
è performer, artista visiva e scenografa di Beirut.
È interessata alla sovrapposizione di arte, performance, dinamiche spaziali e ai loro significati socio-politici. La sua pratica esamina gli accadimenti psicofisiologici all’interno di strutture di potere, eventi sociali e rituali e la loro teatralità, che si manifestano come momenti primitivi di ambiguità. Come punto di partenza, l’artista guarda allo spazio liminale intermedio, che si rivela nel paradosso e nella contraddizione satirica.
Attualmente osserva le manifestazioni delle attuali strutture socio-economiche, le crisi economiche e ambientali e le trasformazioni che esse comportano sul visibile e sull’invisibile, sugli esseri macro e micro.

È artista associata al Beirut Physical Lab, e realizza performance in vari progetti in tutto il Libano dal 2021. È ex docente di Arti dello Spettacolo presso l’Università Americana del Libano, ha conseguito un Master in Scenografia presso l’Università delle Arti di Utrecht e ha ricevuto la HWP Fellowship di Ashkal Alwan a Beirut. Le sue opere sono state presentate in contesti prestigiosi come il BIPOD Festival, il NIKA Project Space, la Biennale dei Gioavni Artisti del Mediterraneo, il Museo delle Arti di Seoul e la Biennale Manifesta 12.